Petra
Da alcuni anni, nelle pieghe misteriose dei rilievi
prealpini, si nascondono sciamani e folletti. Tutt’attorno, nelle valli e fino
alla grande pianura del fiume, la vita scorre frenetica. Loro continuano a
distillare sapienze arcane. Indagano silenti e lenti per conto degli altri,
quelli che corrono. Sino ad oggi è stato dato a pochi ricercatori di poterli
scoprire e di aprire con loro un
dialogo. I loro percorsi dovevano rimanere riservati a chi si dichiarava
pronto alla fatica del’iniziazione, al cammino lungo i sentieri. E così si
scoprivano distillate nuove relazioni con il mondo eterno della natura, non
quella romantica delle passeggiate ovviamente, quella complessa che porta lo
spirito in contatto con gli strati più profondi della coscienza.
Petra è fra questi, nascosta in una casa di Pietra. Vicino
ad una fonte. Da lì va alla ricerca di ciò che la natura ha lasciato nel mondo
della modernità e di ciò che la modernità ha accettato dalla natura senza
volerne l’immediata rottamazione. Ossa di animali che la pioggia e il sole
hanno essiccato in fondo al bosco o animali che la sapienza incerta del
tassidermista hanno consegnato alle polveri e che la creatività artistica porta
in una nuova esistenza. .
Ora sulle strade delle valli il traffico sta per rallentarsi
per via di una crisi mondiale che chiederà a tutti un ripensamento delle
frenesie in corso.
Ora l’armadillo può tornare a dire la sua, protetto da una
nuova placca ossea.
Philippe Daverio